“Nel luglio del 1943, ci trovammo a Camaldoli con gli studiosi che diedero vita e redassero il documento basilare sulla dottrina sociale della Chiesa, denominato Codice di Camaldoli… Le riunioni proseguirono a Milano, con la partecipazione di grandi imprenditori ambrosiani (Dr. Enrico Falck) e di altre città, come Torino (Ing. Guala, ora fra’ Filiberto cistercense), Genova (Dr. Giacomo Costa) e altri che non ricordo. Così andò delineandosi il cammino dell’Associazione per una via cristiana dell’economia, via stretta e con tanti intralci, dovendosi privilegiare alla dura disciplina economica, la sua umanizzazione e la difesa della dignità della persona”
“Nei primi anni dell’Italia libera si fronteggiavano la dottrina di Marx che, con soli cento anni di vita aveva un seguito enorme e il Vangelo di Gesù in cui noi credevamo. Il Vangelo aveva duemila anni, ma era più vitale della dottrina di Marx. Preferimmo star fuori dalla politica e fare qualcosa nel mondo dell’impresa. Con questi sentimenti Cerletti, io e altri amici, nel triste inverno del 1945, andammo da un notaio con studio in Milano in via Cappuccini, a redigere l’atto di fondazione di una nuova associazione. La scelta del nome – Gruppo Lombardo Dirigenti d’Impresa Cattolici – era già un programma prestabilito…”
“In quegli anni ero a Genova, mia città natale. Sul finire del 1945 giunsero le prime notizie sulla nuova associazione ambrosiana a Mons. Siri Arcivescovo e al Presidente diocesano dell’Azione Cattolica, Giacomino Costa, fratello di Angelo, futuro presidente della Confindustria… Accettai l’incarico da Mons. Siri e da Costa di prendere contatto con il Gruppo Lombardo e di frequentarne le manifestazioni, con lo scopo di apprezzarne la validità, conoscere le persone impegnate, capirne lo spirito e gli obiettivi”