EPISTOLA 1Cor 12, 1-11 Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio lasciarvi nell’ignoranza. Voi sapete infatti che, quando eravate pagani, vi lasciavate trascinare senza alcun controllo verso gli idoli muti. Perciò io vi dichiaro: nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire: «Gesù è anàtema!»; e nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.
VANGELO Gv 14, 15-20
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi».
COMMENTI
Spunti dai brani della liturgia domenicale
Don Walter Magnoni, direttore della pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano e Gianfranco Fabi, giornalista economico, propongono ogni settimana una breve riflessione per il sito Ucid Milano sulla base di un pensiero tratto dalla liturgia di rito ambrosiano della successiva domenica.
Il dono dello Spirito caratterizza la Solennità della Pentecoste. Lo Spirito Santo accompagna la vita del credente che chiede aiuto allo Spirito per avere luce nelle scelte quotidiane, ma anche quando si profilano all’orizzonte svolte esistenziali. Fu Sant’Ignazio a elaborare i cosiddetti “esercizi spirituali” per dare un aiuto concreto in quello che chiamiamo “discernimento spirituale”. Dio vuole che i suoi figli imparino a scegliere il bene ed evitare il male e nella preghiera illumina la coscienza di chi, con fiducia, si affida allo Spirito.
Invochiamo lo Spirito e chiediamo in particolare il dono della sapienza. Chiediamo allo Spirito di mettere sulla nostra lingua le parole da dire, in particolare laddove c’è una testimonianza di fede da operare. Al contempo chiediamo lo Spirito della verità, per poter attraversare realtà talora torbide, dove capire qual è il vero bene non appare immediatamente. La preghiera del Veni creator Spiritus è un’orazione liturgica antica che suggerisco di pregare spesso con fede. Credo che questo Inno ci possa aiutare a vivere l’affidamento allo Spirito Santo, soprattutto nei momenti più complicati del nostro abitare su questa terra.
Don Walter Magnoni

Don Walter Magnoni
Don Walter Magnoni ha conseguito un dottorato in teologia Morale presso la pontificia Università Gregoriana, responsabile del servizio per la pastorale sociale e del lavoro dell’arcidiocesi di Milano, fa parte del gruppo esperti Cei sui problemi sociali, insegna presso l’Istituto di scienze religiose di Milano e presso la facoltà di economia dell’Università Cattolica. E’ assistente della Fondazione Vaticana Centesumus Annus, consigliere ecclesiastico della Coldiretti e membro del cda della fondazione Lazzati.
“Nella fatica, riposo; nella calura, riparo; nel pianto conforto”. Nelle parole del “Veni creator” c’è la dimensione umana dello Spirito santo. Un aiuto nei problemi di tutti i giorni, un sostegno di fronte alle difficoltà, un appoggio di fronte agli imprevisti. La Pentecoste è la promessa che la compagnia del Cristo non si è esaurita e non si esaurisce. La tradizione, interpretata nel dipinto di Duccio di Buoninsegna, colloca la Vergine Maria nel Cenacolo, nel giorno di Pentecoste, quando l’irruzione dello Spirito riempie la casa. Si manifesta, come raccontano gli Atti degli apostoli (2,3) come un vento che si abbatte impetuoso, contestualmente ad un fragore dal cielo. Un evento che non si può dimenticare e che valorizza i talenti di ciascuno, come afferma San Paolo elencando i doni che lo Spirito distribuisce “a ciascuno come vuole”.
Gianfranco Fabi

Gianfranco Fabi
Gianfranco Fabi, 1948, laureato in scienze politiche. Giornalista professionista dal 1974.Ha iniziato a “Il Giornale del popolo” di Lugano e dal ’79 è passato al Sole-24 Ore dove è stato dal 91 al 2010 vice-direttore. Dal 2008 al 2010 direttore di Radio 24. Ora giornalista indipendente. Insegna “Tecniche e scenari della comunicazione economica” alla Liuc di Castellanza. Vive e lavora tra Varese e Milano. Coniugato, due figli e (grazie a loro) nove nipoti.