COS’È LA SOLIDARIETÀ?
Mostrare solidarietà verso gli altri vuol dire partecipare ai problemi di chi fa parte della nostra comunità e, in senso più ampio, significa sentire un legame affettivo altruistico che ci unisce ai nostri simili. Secondo la Costituzione essa si manifesta in tre forme: politica, economica e sociale.
- La solidarietà politica consiste nell’interessarsi ai problemi dello Stato, quindi nel partecipare alla vita politica del nostro Paese. Questo può essere fatto andando a votare, iscrivendosi ad associazioni politiche o sindacali, partecipando a dibattiti e a manifestazioni che riguardano problemi sociali.
- La solidarietà economica richiede che ciascuno paghi le tasse, le imposte e ogni altro tributo speciale affinché lo Stato possa procedere ai bisogni pubblici e allo sviluppo generale del Paese.
- La solidarietà sociale è un concetto morale che si riferisce alla capacità o all’atteggiamento degli individui in una società di aiutarsi e sostenersi a vicenda in aspetti specifici della vita quotidiana. Essa è orizzontale, cioè viene esercitata tra pari, quindi implica uno spirito di collaborazione disinteressata che eccita le relazioni tra gli individui in una comunità.
SOLIDARIETÀ E DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
La solidarietà è anche uno dei principi su cui si fonda la Dottrina Sociale della Chiesa. Essa, infatti, si basa su 4 principi:
- Principio Personalista: la dignità della persona umana, che attinge il fondamento ultimo nel suo essere creata ad immagine di Dio, è l’origine di tutti gli altri principi della Dottrina sociale.
- Principio del Bene Comune: la società ed ogni singolo devono agire in vista del Bene Comune e non di un proprio bene particolare, o del bene di un gruppo.
- Principio di Sussidiarietà: lo Stato, e in generale le società di ordine superiore, devono mettersi in atteggiamento di sostegno (subsidium) rispetto a quelle inferiori (associazioni, famiglia, il singolo), in quanto sono a loro servizio.
- Principio di Solidarietà: l’uomo è costitutivamente sociale, e non è possibile realizzare una società veramente umana se non vi è superamento dell’individualismo, per abbattere le strutture di peccato e creare strutture di solidarietà.
Il principio di solidarietà richiede in concreto che le attività convergano verso il bene comune e il bene di tutti, e ciò richiede coordinamento, organicità e collaborazione nella vita sociale.
Il bene comune, obiettivo fondamentale della Dottrina Sociale della Chiesa, è bene di tutti e di ciascuno ed è diverso dal bene totale della scienza economica. La ricchezza prodotta può essere grandissima, ma la maggior parte è a beneficio di pochi.
Il bene comune è invece un concetto moltiplicativo perché tutti devono partecipare ai benefici dello sviluppo senza esclusione. Ogni uomo, infatti, gode di pari dignità e l’esclusione dai benefici dello sviluppo, anche di una sola persona, azzera tutto il prodotto. Il fondamento del bene comune è l’etica e la massima espressione dell’etica è appunto il bene comune. Il nostro paradigma è l’etica cristiana delle virtù
In particolare, con il principio di solidarietà, o solidarismo, s’intende affermare che il principio regolatore della vita sociale non è la lotta fra gli individui o fra i gruppi o classi, ma un rapporto naturale di reciproco amore e aiuto. Questo principio, oltre ad emergere dalla genuina esperienza della vita, è particolarmente illuminato dal Vangelo. Esso esclude sia l’individualismo, che soggiace al principio liberale dell’homo homini lupus e che vede nella società solo un’associazione utilitaristica per equilibrare gli interessi dei singoli, sia il collettivismo che spoglia l’uomo della sua dignità personale e lo riduce a puro oggetto di processi sociali e soprattutto economici.
La solidarietà che in passato veniva considerata come l’anima della vita di una nazione, adesso deve essere estesa a tutta la comunità dei popoli. Essa deve mirare al bene integrale dell’uomo e delle nazioni, rendendole capaci non solo di ricevere, ma di dare il loro apporto positivo alla comunità internazionale.
Giovanni Paolo II, ad esempio, chiese di integrare il concetto di solidarietà con quello di misericordia, in una visione più umana e cristiana del mondo. Parlò poi del dovere di solidarietà che impegna tutti, singoli e nazioni, nei riguardi di tutti. Affermò infatti che l’interdipendenza sempre più stretta fra le nazioni deve essere assunta come categoria morale e impegno virtuoso.
Il principio di solidarietà espresso nell’insegnamento sociale della Chiesa non è un principio di compromesso, ma un’affermazione nuova e specifica sul rapporto tra individuo e società. È nato dalla riflessione sociale della Chiesa e corrisponde alla più genuina esperienza della vita.
PERCHÈ ESSERE SOLIDALI?
La solidarietà è un legame, un’unione forte tra gli uomini e le generazioni, perché ci fa riconoscere tutti appartenenti ad un unico nucleo che per crescere nel modo migliore deve saper accogliere e proteggere ogni individuo, riconoscendo quanto il valore di ciascuno sia importante per il benessere della collettività.